Sei un lavoratore autonomo alle prese con il calcolo delle tasse per comparare le entrate e le uscite economiche? Non hai ancora aperto la partita IVA e ti stai chiedendo se è la strada adatta, considerando la quantità di tasse da pagare? Sei un freelance o una ditta individuale che aderisce al regime fiscale forfettario e stai cercando di capire come pagare meno tasse e risparmiare un po’ sui costi di gestione della partita IVA? Questo è l’articolo che fa per te!
Naturalmente non troverai indicazioni o trucchetti per pagare meno del dovuto o suggerimenti per aggirare la Legge ed eludere il fisco, ma potrai trovare un elenco di agevolazioni e informazioni utili per risparmiare e rendere più leggera e gestibile la tua partita IVA e la tua attività da freelance!
Le tasse, si sa, nella gestione di un’attività da libero professionista o freelance, sono una parte consistente delle spese: per evitare di restare schiacciati da questo peso, si possono trovare delle modalità – assolutamente legali e previste dalle normative in vigore – per pagare meno tasse, a patto di avere i requisiti necessari per potervi accedere.
La possibilità più evidente per ridurre notevolmente la tassazione della partita IVAdi un lavoratore freelance è quella di aderire al regime fiscale forfettario, introdotto in Italia dalla Legge 190 del 2014, detto anche agevolato proprio per i diversi vantaggi che comporta rispetto al regime ordinario. Vediamoli insieme:
Ma non è finita qui! C’è un modo che consente di ridurre ulteriormente la tassazione, abbassando l’aliquota dal 15% addirittura al 5% del reddito imponibile: questo avviene nel caso di apertura di una start up per i primi cinque anni di vita dell’attività, a patto di essere in possesso di alcuni specifici prerequisiti e di mantenerli per tutti i primi cinque anni.
Vediamo insieme quali sono i requisiti necessari per poter accedere al regime fiscale forfettario con l’aliquota al 15% e al regime forfettario agevolato con l’aliquota al 5%.
Aderire al regime fiscale forfettario e avere il vantaggio di pagare meno tasse, però, non è un’opzione percorribile da parte di tutti i lavoratori freelance titolari di partita IVA: ci sono alcuni requisiti che è necessario avere per poter accedere alle agevolazioni. Questi sono i principali:
Ci sono inoltre altri specifici requisiti che riguardano il tipo di attività che si intraprende (alcune infatti restano escluse dal regime forfettario), il datore di lavoro nei due anni precedenti, lo stipendio eventualmente percepito come lavoratore dipendente nell’anno precedente e altri requisiti puntuali: per approfondire questo argomento leggi l’articolo dedicato (link). Non ci sono invece limitazioni a livello temporale: fino a che si mantengono tutti i requisiti necessari si rimane all’interno del regime forfettario.
Ci sono altri tre ulteriori che si vanno ad aggiungere ai precedenti per rientrare nel regime forfettario previsto per le start up con l’aliquota al 5% per i primi cinque anni:
Anche in questo caso, rispetto ai requisiti necessari per accedere al regime forfettario agevolato per le start up, esistono clausole e regole specifiche che possono essere approfondite nell’articolo dedicato (link).
Se invece, per uno dei motivi sopra citati, non hai i requisiti per aderire al regime forfettario, entrerai in quello ordinario: anche in questo caso, però, seppur la tassazione sia più alta, ci sono alcuni modi per avere la possibilità di ridurre i costi come freelance o ditta individuale.
In particolare, poiché nel regime fiscale ordinario non c’è la franchigia IVA, il titolare della partita IVA deve sì pagare l’IVA sui propri servizi offerti / beni venduti, ma può anche recuperarla dalle proprie spese. Per questo, seguendo il principio di inerenza e prudenza, esistono alcuni costi totalmente deducibili e altri parzialmente deducibili: sono quelle spese realmente sostenute dal libero professionista, effettuate per la propria attività e adeguatamente documentate (deve essere riportato il numero di partita IVA su tutti gli scontrini e le fatture).
I costi totalmente deducibili (al 100%) sono:
I costi parzialmente deducibili, poiché considerati ibridi, sostenuti sia per l’attività professionale che a livello personale dal lavoratore freelance, sono:
Abbiamo visto in questo articolo alcuni modi, assolutamente consentiti dalla Legge, di pagare meno tasse e di limitare le spese sostenute per la propria attività professionale svolta con la partita IVA: dal regime forfettario al regime agevolato per le start up fino ai costi totalmente o parzialmente deducibili per i professionisti / ditte individuali in regime ordinario semplificato. Resta comunque difficile orientarsi nel mondo dei liberi professionisti senza venire schiacciati dagli oneri fiscali: per scoprire se hai la possibilità di pagare meno tasse e risparmiare un po’ di denaro, affidati agli esperti di Xolo! Potremo analizzare nel dettaglio la tua situazione e trovare tutte le soluzioni ideali per te!
Ricevi tutte le ultime notizie e consigli per vivere una vita da freelancer equilibrata direttamente sulla tua email.