Che cos'è, come compilare e come pagare il modello F24?

Xolo
Autore Xolo
Scritto da 01 luglio, 2022 7 minuti di lettura

Sicuramente, parlando di tasse e contributi, ti sarà capitato più volte di sentire nominare il modello F24: ma che cos’è, e perché è così importante? Conoscere questo argomento è senza dubbio fondamentale, in particolar modo se sei un lavoratore freelance titolare di partita IVA. Sappiamo che spesso, però, non c’è molta chiarezza in materia, su cosa sia esattamente questo modulo, quale sia la sua funzione e soprattutto quali siano le corrette modalità di compilazione e di pagamento.

Proviamo dunque ad analizzare insieme in questo articolo il modello F24, per dare tutte le risposte alle domande che non hai mai osato fare ad alta voce!

Che cos’è il modello F24

Il modello F24 è un documento che tutti i contribuenti (sia i lavoratori dipendenti che i freelance, sia quelli che possiedono la partita IVA sia coloro che non la possiedono) devono compilare allo scopo di pagare i contributi, i tributi e le tasse allo Stato. La versione che utilizziamo oggi, detta unificata, è stata introdotta nel 1997 appunto per riunire in un unico modulo tutti quelli, diversi tra loro, che fino ad allora venivano usati dai cittadini per adempiere al versamento delle varie tasse, dei contributi e dei tributi: lo scopo è quello di rendere più agevole e fluida la gestione contabile e le modalità di pagamento, grazie anche alla progressiva introduzione della possibilità di pagamenti in via digitale. 

Innanzitutto, a tal proposito è importante sapere che i liberi professionisti in possesso di partita IVA hanno l’obbligo di utilizzare la modalità telematica per la compilazione e per l’invio dell’F24, mentre tutti i contribuenti che non sono titolari di partita IVA hanno la possibilità di presentare il modulo anche sotto forma cartacea a uno sportello di una banca convenzionata, in un ufficio postale o presso l’Agenzia delle Entrate, procedendo al pagamento tramite l’assegno o la carta di credito.

Attraverso la corretta compilazione del modello F24 in tutte le sue diverse sezioni è garantito il pagamento di tutti gli importi con una sola operazione.

Esistono 5 tipi di modelli F24, che differiscono tra loro in base alla tipologia di tributi e tasse da pagare: il modello ordinario, il modello semplificato, il modello precompilato, il modello accise e il modello Elide. Analizziamoli uno ad uno per capire quando è necessario utilizzare un modulo piuttosto che un altro.

Prima di tuffarti nella scoperta delle varie tipologie di F24, ricorda che essere un libero professionista non deve coincidere necessariamente col diventare un esperto di burocrazia. Xolo e il suo team di consulenti sono sempre a tua disposizione per offrirti tutte le informazioni e i consigli giusti per gestire la scelta e la compilazione del modello F24 adatto e molto di più. Affidati a Xolo e scopri tutti i modi in cui possiamo supportarti!

 

Nuova call-to-action

 

Le tipologie di modelli F24: a cosa serve ciascun modello

Come abbiamo visto, l’F24 serve per pagare le tasse, i contributi e i tributi allo Stato. A seconda di ciò che il cittadino deve pagare dovrà utilizzare uno specifico modello F24, a scelta tra le seguenti cinque tipologie:

  • modello F24 ordinario: è quello più diffuso, che serve per il versamento della maggior parte dei tributi e delle tasse da pagare;
  • modello F24 semplificato: è quello destinato al pagamento delle tasse regionali, degli enti locali e delle imposte erariali;
  • modello F24 precompilato: detto anche predeterminato, è utilizzato per il pagamento della Tasi, dell’Imu, dell’IVA e dei contributi INPS ed è appunto precompilato in molte sue parti;
  • modello F24 accise: è il modello necessario per pagare tutto ciò che riguarda i Monopoli di Stato, ad esempio le cartelle esattoriali, le sanzioni e le multe di Equitalia;
  • modello F24 Elide: il nome è una crasi delle parole Elementi Identificativi e serve a pagare tutti quei tributi che non rientrano nel modello ordinario, quali le imposte relative ai contratti di locazione (di rinnovo, di registrazione, di proroga o di risoluzione), i tributi speciali catastali, le sanzioni amministrative e le tasse ipotecarie

Come si compila il modello F24

Compilare correttamente in tutte le sue parti il modello F24 per il versamento dei contributi, delle tasse e dei tributi non è un’operazione semplicissima: spesso infatti i cittadini si rivolgono a degli esperti per evitare errori. Ad ogni modo, ecco alcune indicazioni di massima per vedere nel dettaglio come si compila il modello F24.

Prendiamo ad esempio il modello F24 ordinario. Il modulo è suddiviso in diverse sezioni, ciascuna riguardante uno specifico argomento:

  • la prima sezione è dedicata all’anagrafica del cittadino contribuente e dovrà essere compilata con i suoi dati anagrafici, il suo codice fiscale e l’indirizzo del domicilio fiscale
  • la sezione Erario prende in considerazione le tasse, i tributi e i contributi relativi all’IVA, alle imposte dirette e alle ritenute alla fonte
  • la sezione Regioni va compilata con i dati necessari a pagare le imposte regionali
  • la sezione INPS è dedicata al versamento dei contributi di tipo previdenziale
  • la sezione Imu e altri tributi locali, come è intuibile, serve per pagare le imposte locali e comunali
  • la sezione Altri enti previdenziali e assicurativi è dedicata al versamento all’Inail e altri tipi di contributi

 

Oltre ai dati anagrafici, per identificare correttamente il lavoratore freelance che effettua il pagamento delle tasse e dei contributi è necessario inserire alcuni specifici codici, che rappresentano il suo inquadramento fiscale:

    • il libero professionista che aderisce al regime forfettario deve indicare 
      • il codice identificativo 1790 per indicare l’acconto della prima rata dell’imposta sostitutiva
      • il codice identificativo 1791 per indicare l’acconto della seconda rata o il pagamento in un’unica soluzione dell’imposta sostitutiva
      • il codice identificativo 1792 per indicare il saldo dell’imposta sostitutiva


  • i freelance che aderiscono al regime dei minimi, secondo la stessa logica, hanno invece i seguenti codici da inserire
    • il codice identificativo 1793 per identificare l’acconto della prima rata dell’imposta sostitutiva
    • il codice identificativo 1794 per identificare l’acconto della seconda rata o il pagamento in un’unica soluzione dell’imposta sostitutiva
    • il codice identificativo 1795 per identificare il saldo dell’imposta sostituiva

 

Un’altra serie di codici importanti da conoscere è quella inerente ai contributi INPS

  • la sigla PXX sta ad indicare l’acconto a debito o il saldo in un’unica soluzione dei contributi della Gestione separata INPS 
  • la sigla PXXR sta ad indicare l’acconto a debito o il saldo con pagamento a rate dei contributi della Gestione separata INPS
  • la sigla AF indica i contributi dovuti sul minimale di reddito per gli artigiani
  • la sigla CF indica i contributi dovuti sul minimale di reddito per i commercianti
  • la sigla AP indica i contributi eccedenti il minimale di reddito per gli artigiani
  • la sigla CP indica i contributi eccedenti il minimale di reddito per i commercianti
  • la sigla APR sta ad indicare il pagamento a rate dei contributi eccedenti il minimale di reddito per gli artigiani
  • la sigla CPR sta ad indicare il pagamento a rate dei contributi eccedenti il minimale di reddito per i commercianti

 

È necessario conoscere tutti i codici identificativi delle sezioni, compresi quelli catastali del Comune e della Regione, gli esatti importi da pagare e gli anni fiscali di riferimento: come immaginerai, non sempre è facile reperire tutti questi dati. Per questo motivo spesso è bene rivolgersi a degli esperti del settore per la compilazione del modello F24, anche perché queste informazioni derivano da ciò che emerge dalla dichiarazione dei redditi, altra operazione di frequente affidata a un professionista. 

In merito all’inserimento delle cifre da pagare, è importante fare una precisazione sulla modalità di scrittura degli importi: anche in caso di cifre tonde è sempre necessario inserire le prime due cifre decimali. Se ci sono più decimali, essi andranno arrotondati per difetto se il terzo numero è inferiore a 5, per eccesso se invece esso è uguale o maggiore di 5.

Ad ogni modo, tutti questi dati andranno poi inseriti nei campi e nelle sezioni corrispondenti e, in seguito, il modello F24 così compilato dovrà essere inviato direttamente attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate.

 

Nuova call-to-action

 

Come pagare correttamente il modello F24 in formato cartaceo e online

Come abbiamo accennato all’inizio, coloro che sono titolari di partita IVA, indipendentemente dal tipo di regime fiscale in cui sono inquadrati, hanno l’obbligo di pagare online il modello F24, dunque per via telematica, mentre tutti gli altri contribuenti, che non sono in possesso di partita IVA, hanno la possibilità di pagare il modello F24, oltre che online, anche in formato cartaceo presentandosi presso gli sportelli di banche, di istituti di credito e di uffici postali convenzionati oppure presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate.

È bene ricordare un’ulteriore eventualità: anche per i soggetti privati che presentano un modello F24 dove il saldo risulta pari a zero, oppure nel caso in cui vengano utilizzati dei crediti di imposta (IVA o IRPEF) a compensare in modo parziale l’importo dovuto, è obbligatorio pagare il modello F24 online, senza la possibilità di pagarlo in formato cartaceo, anche se il contribuente non è titolare di partita IVA, come viene ben chiarito nell’art. 3, comma 2 del Decreto Legge n. 124/2019.

Per pagare il modello F24 online, esistono due principali tipologie di possibilità:

  • utilizzando i servizi di internet banking e di home banking che forniscono Poste Italiane oppure la propria banca di riferimento – tutte le banche, infatti, mettono a disposizione dei propri clienti tali servizi attraverso una sezione dedicata all’interno del sito istituzionale: è sufficiente compilare il form con i dati richiesti e utilizzare le proprie credenziali, per poi procedere con l’invio dell’ordine di pagamento. Esiste anche l’opportunità, per i clienti di alcune banche, di caricare sul portale direttamente il modello F24 già compilato e in formato PDF: entro 10 giorni dal pagamento, l’istituto di credito genera la quietanza di pagamento, che attesta il corretto invio del modello e l’avvenuto pagamento
  • utilizzando i servizi telematici messi a disposizione a tale scopo da parte dell’Agenzia delle Entrate oppure i portali Entratel e Fisconline, nelle sezioni F24 online e F24 web, facendo l’accesso tramite la CIE (carta di identità elettronica), lo SPID (il sistema pubblico di identità digitale), le proprie credenziali ADE oppure la Carta Nazionale dei servizi.

 

Il modello F24, inoltre, può essere pagato in una terza modalità, indiretta, affidando cioè l’operazione a un soggetto che fa da intermediario, come il commercialista, un’associazione di categoria o il CAF, che è abilitato all’utilizzo del canale telematico di Entratel. Questo soggetto, per poter svolgere tale operazione, deve stipulare una convenzione apposita con l’Agenzia delle Entrate che garantisce l’attivazione del servizio F24 addebito unico.

Quando viene inviato in modalità telematica il modello F24 correttamente compilato, viene generato un ordine di addebito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: la somma totale di denaro viene trasferita all’Agenzia delle Entrate dal conto corrente del contribuente. 

Ci sono delle eventualità in cui il pagamento può non andare a buon fine, ad esempio nel caso in cui sul conto non sia disponibile la quantità sufficiente di denaro oppure se i riferimenti al conto corrente non sono esatti: se si verifica una di queste possibilità, il contribuente riceve la notifica di ricevuta di scarto del modello F24, e in tal caso egli deve subito provvedere alla riemissione del F24 in modo corretto e garantendo la disponibilità di pagamento, pena la sanzione di 1.000 €, come si legge nell’articolo 15 del Decreto Legge n. 471/97, per ogni modello F24 che risulti scartato, senza ammissione né di cumulo giuridico né di continuazione. Una volta arrivata la sanzione (al contribuente, non all’intermediario), è necessario provvedere al suo pagamento entro 30 giorni dalla ricezione della notifica di sanzione (costituita tecnicamente da un avviso bonario).

È importante accertarsi prima di procedere al versamento di un F24, che il proprio conto corrente sia abilitato al pagamento dei modelli F24. Cliccando qui, potrai verificare se la tua Banca è inserita fra quelle abilitate dall'Agenzia delle Entrate.

 

Per compilare correttamente il modello F24 affidati a Xolo!

Nel corso di questo articolo abbiamo illustrato che cos’è il modello F24, quante tipologie esistono, a che cosa serve e abbiamo fornito le principali indicazioni su come compilarlo inserendo i vari codici nelle diverse sezioni e su come pagarlo sia in formato cartaceo che online. 

Come abbiamo detto, la compilazione dell’F24 è però una delle operazioni più complesse dal punto di vista fiscale: proprio per questo, per evitare inconvenienti ed errori, ti consigliamo di rivolgerti ad esperti e professionisti del settore, come noi di Xolo! Contattaci per maggiori informazioni e affidati a noi per la compilazione e il pagamento del tuo modello F24, così non avrai preoccupazioni ed effettuerai tutto ciò che è necessario con le modalità corrette, nei tempi stabiliti e in totale serenità.

 

Nuova call-to-action

 

    In cerca di consigli su come gestire tasse e contributi?

    Consulenza gratis