Hai un’idea brillante per aprire una start up ma temi che i costi di gestione e le spese connesse siano troppo alti? Hai paura di essere soffocato da tasse pesantissime proprio all’inizio del tuo nuovo percorso imprenditoriale? Le preoccupazioni economiche ti bloccano? Niente paura: al fine di promuovere la nascita di nuove attività economiche sul territorio italiano, lo Stato ha previsto infatti alcune importanti agevolazioni per i liberi professionisti e le ditte individuali che desiderano aprire una start up, essendo titolari di partita IVA (che, ricordiamo, è un passaggio obbligatorio per poter svolgere l’attività in modo regolare, per farsi promozione e per poter operare correttamente) e aderendo all’apposito regime fiscale forfettario pensato proprio per le start up: in questo articolo proviamo a vedere insieme quali sono i requisiti che è necessario avere, quali vantaggi si possono ottenere e, in generale, tutto quello che c’è da sapere sulle start up in regime forfettario, detto anche “agevolato” proprio per via dei notevoli benefici che esso comporta in termini economici.
Per fare chiarezza, partiamo dall’inizio: che cos’è il regime forfettario? Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato, introdotto in Italia con la Legge di stabilità del 2016 e destinato ai lavoratori freelance titolari di partita IVA il cui fatturato lordo annuale rimane entro il limite fissato di 85.000 €, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 n. 197, pubblicata il 29 dicembre 2022 in Gazzetta Ufficiale. Esistono diversi requisiti per accedervi e diversi vantaggi, tra cui il principale è che l’aliquota è soltanto il 15%, valore appunto forfettario, del reddito imponibile. Per capire quanto è grande l’agevolazione di questo tipo di regime fiscale, basti fare il confronto con la sola tassazione IRPEF del regime ordinario, che varia a scaglioni da un minimo del 23% a un massimo del 43%, mentre nel regime forfettario è prevista solamente l’aliquota fissa e onnicomprensiva fissata al 15%!
Di agevolazioni ce ne sono ma la premessa è che bisogna conoscere bene i requisiti necessari per poterne approfittare. Quando sei un libero professionista o stai per lanciarti in questa avventura sono molte le cose a cui pensare, e spesso capita di sentirsi abbastanza confusi o scoraggiati. Affidati a Xolo, i nostri esperti sapranno darti tutte le informazioni e i consigli necessari per non perderti nessuna agevolazione e usare le tue risorse al meglio e in tutta serenità!
Nel caso di chi decide di aprire una start up avvalendosi del regime forfettario, inoltre, c’è un’ulteriore e fortissima agevolazione: per i primi cinque anni a partire dal momento in cui viene aperta la partita IVA, infatti, questa aliquota è ulteriormente ridotta, e corrisponde soltanto al 5% del reddito imponibile, proprio per sgravare i piccoli imprenditori da pesanti tassazioni e costi all’avvio della propria start up! Dopo i primi cinque anni, invece, si passerà alla regolare tassazione del 15%, e verranno mantenute tutte le agevolazioni del regime forfettario tradizionale come la semplificazione della contabilità, la franchigia IVA e numerosi altri benefici che vedremo meglio nei prossimi paragrafi.
Non tutti i titolari di partita IVA, però, hanno la possibilità di aderire a questo regime fiscale agevolato: vediamo quali sono gli specifici requisiti per farne richiesta, stabiliti dalla Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 e successive modifiche.
Innanzitutto, bisogna tenere in considerazione tutti i requisiti validi per l’accesso al regime forfettario “tradizionale”: i principali sono i seguenti:
Inoltre, per evitare che chi è titolare di una partita IVA già ben avviata possa avere la possibilità di chiuderla e riaprirla al solo scopo di ottenere le agevolazioni del regime forfettario destinato alle start up (5%), per accedere a questi ulteriori vantaggi sono stati posti altri tre specifici requisiti ancora più restrittivi, come chiarisce anche la circolare n. 17/E/2012 che fa riferimento al regime dei minimi, ma che è da tenere in considerazione tuttora per l’apertura di nuove attività:
Ci sono alcune ulteriori informazioni da tenere in considerazione quando si sceglie di aderire al regime forfettario agevolato per le start up.
Ad esempio, cosa succede se il fatturato annuo della start up supera il limite imposto dei 85.000 € in uno dei suoi primi cinque anni di vita? Anche in questo caso si applicano le medesime condizioni poste dalla Legge di Bilancio 2023 n.197: se si superano gli 85.000 euro, ma si resta sotto i 100.000 euro, l'uscita non è immediata, ma decorre a partire dall'anno successivo. Se invece si superano i 100.000 euro, l'uscita è immediata e bisognerà iniziare ad applicare l'imposta sul valore aggiunto (IVA) a partire dalle operazioni successive. Se però nel corso degli anni successivi il fatturato torna sotto il limite dei 85.000 € si può nuovamente rientrare nel regime forfettario.
Oppure, un’altra domanda frequente è: che cosa succede allo scadere dei cinque anni dalla data di apertura della partita IVA? Semplicemente, si entra nel regime forfettario “tradizionale”, che prevede la tassazione del 15% sul reddito imponibile, e non quella appunto ultra-agevolata del 5%.
C’è un’ultima considerazione da tenere presente: le start up che usufruiscono dei vantaggi del regime fiscale forfettario agevolato restano però escluse dalle detrazioni fiscali che sono invece previste per le attività delle partite IVA che aderiscono al regime ordinario, come ad esempio la detrazione delle spese mediche e sanitarie, le detrazioni per i minori o per altri familiari a carico, le detrazioni dei costi di sistemazione dei locali dove si svolge l’attività e altre agevolazioni di questo tipo. Per questo motivo è dunque necessario valutare attentamente e caso per caso qual è l’inquadramento fiscale più conveniente per ciascuna start up e attività che si intende intraprendere.
Oltre all’enorme agevolazione della tassazione (come abbiamo visto, del 15% per il regime forfettario normale e del 5% per quello agevolato per le start up), questo tipo di regime fiscale presenta altri importanti benefici, che non sono presenti nel regime ordinario. Tra questi, ad esempio possiamo annoverare:
Sappiamo che in questo periodo di incertezza moltissimi giovani (ma anche meno giovani!) coltivano il sogno di aprire una propria attività, una start up la cui attività possa migliorare la propria vita e quella degli altri: allo stesso tempo, purtroppo, non è sempre facile districarsi tra i grovigli di leggi e tassazioni che regolano questo settore, e la possibilità di errore è sempre dietro l’angolo. Ma non preoccuparti! Se sei un freelance e desideri aprire una start up, affidati agli esperti di Xolo per qualsiasi domanda in merito all’apertura della partita IVA e all’adesione al regime forfettario agevolato pensato per le start up, e non avrai più alcun pensiero.
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