Negli ultimi anni, la particolare congiuntura economica, legata in larga parte alla pandemia da Covid-19, ha travolto tutti con le pesantissime conseguenze, mettendo in ginocchio grandi aziende così come freelance e liberi professionisti. I dipendenti delle imprese che sono state costrette a fermarsi hanno potuto in molti casi usufruire della cassa integrazione, ma fortunatamente anche per i liberi professionisti sono stati messi in campo dei sostegni ad hoc da parte dello Stato.
Per far fronte a questa situazione di emergenza, tramite la Legge di bilancio del 2021 n.178 è stato veicolato un particolare bonus destinato ai lavoratori freelance e ai liberi professionisti con partita IVA, noto appunto come “disoccupazione" per le partite IVA, il cui nome corretto è in realtà ISCRO – sigla che sta per Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa, proprio per dare un supporto ai lavoratori indipendenti alle prese con le difficoltà economiche causate in particolare dalla pandemia.
Ma che cos’è questo bonus? A quanto ammonta il sostegno, a chi spetta e quali sono i requisiti per ottenerlo? In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle ultime notizie inerenti il bonus partite IVA!
L'ISCRO, stabilito dalla Legge di bilancio del 2021, le cui principali misure sono state poi riassunte nella Circolare INPS n.28 del 17 gennaio 2021, è un particolare tipo di sostegno che viene erogato a tutti i liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS che soddisfano alcuni specifici requisiti (li vedremo nel paragrafo successivo) e che costituisce una vera e propria alternativa alla cassa integrazione percepita dai dipendenti, considerato che è un contributo a fondo perduto che non viene erogato dall’Agenzia delle Entrate ma dall’INPS.
Prima di passare in rassegna i requisiti e le modalità di invio della domanda, è bene ricordare che la normativa che regola il lavoro autonomo è l’articolo 53 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sul Reddito) del 22/12/1986 n. 917: qui viene esplicitato che si può considerare come reddito da lavoro autonomo il guadagno proveniente dall’esercizio di arti e professioni ovvero l’esercizio abituale, anche non esclusivo, di un’attività diversa da quelle di impresa.
L’importo erogato può variare indicativamente tra i 250 € e gli 800 € mensili, a seconda dei requisiti del beneficiario e dell’innalzamento dei prezzi al consumo. Se un lavoratore freelance non arriva alla cifra minima o supera il tetto massimo, avrà comunque diritto a ricevere un corrispettivo di 250 € al mese nel primo caso o di 800 € nel secondo caso.
La durata complessiva del sostegno è di 6 mesi a partire dal giorno successivo all’inoltro della domanda. In tal modo, i freelance potranno ottenere in 6 mesi un contributo totale che oscillerà tra i 1.500 € e i 4.800 €.
L’indennità di sostegno corrisponderà al 25% del reddito complessivo certificato dell’anno precedente, cioè a un quarto di quanto guadagnato come lavoratore autonomo.
Non tutti i liberi professionisti hanno però diritto alla richiesta del bonus ISCRO: vediamo quali sono i requisiti necessari per ottenerlo.
Prima di introdurre le modalità e i requisiti di accesso è opportuno ricordare che, come lo stesso INPS riporta nel messaggio 7 aprile 2022, n. 1569, l’accesso alla prestazione ISCRO è ammesso una sola volta in un triennio. Dunque, non potranno accedere all’indennità ISCRO per l’anno 2024 coloro che hanno già fruito della medesima prestazione per l’anno 2022 o per l’anno 2023.
Come anticipato, non tutti i lavoratori freelance e i liberi professionisti possono ottenere il bonus ISCRO: bisogna essere in possesso di specifici requisiti per poter inoltrare la domanda e ricevere il sostegno economico. Se anche solo una di queste caratteristiche non viene rispettata, la domanda non potrà essere accolta.
Nel dettaglio, questi i requisiti che il libero professionista che inoltra la richiesta per il bonus ISCRO:
Infine, è bene ricordare che l’erogazione dell'ISCRO:
Il fatto che l'ISCRO destinato ai liberi professionisti titolari di partite IVA venga erogato dall’INPS, come accennavamo, non è di certo un fatto secondario: questo implica, infatti, che sia destinato solamente a quei lavoratori freelance che siano iscritti alla gestione separata INPS (e non ad altre eventuali casse di previdenza sociale).
La domanda per richiedere il bonus partita IVA è inoltrabile soltanto a tramite il sito dell’INPS entro il 31 ottobre di ogni anno
Il mondo delle partite IVA, dei freelance e dei liberi professionisti è certamente molto affascinante e presenta diversi vantaggi rispetto a quello dei dipendenti, primo tra tutti la libertà di gestire il proprio lavoro secondo modalità e tempi diversi e che meglio si adattano allo stile di vita del lavoratore. Senza dubbio, però, è un universo spesso difficile da comprendere in particolare per quanto riguarda i meccanismi economici e fiscali che lo regolano: tra fatture, moduli F24, casse previdenziali, tasse e leggi che cambiano di frequente non è sempre facile orientarsi e il rischio di errore è sempre dietro l’angolo!
Ma non temere, c’è Xolo qui per te. Affidati ai professionisti di Xolo per tutto ciò che riguarda la gestione e le domande sulla tua partita IVA e non avrai più la preoccupazione di sbagliare: Xolo penserà ad ogni cosa al posto tuo!
Ricevi tutte le ultime notizie e consigli per vivere una vita da freelancer equilibrata direttamente sulla tua email.