
La fattura elettronica è un documento realizzato tramite il computer, lo smartphone o il tablet in formato digitale, eseguita in formato xml attraverso apposite piattaforme come FatturaPA, inviata al destinatario tramite il Sistema di Interscambio (SdI) e che, a partire dal 1° gennaio 2019, è diventata obbligatoria per quasi tutti i soggetti tenuti ad emettere fattura e in possesso di partita iva: vedremo in questo articolo chi è obbligato e chi invece è escluso dalla fatturazione elettronica.
Il concetto di fatturazione elettronica è stato introdotto con la Legge Finanziaria del 2008 su richiesta dell’Unione Europea, con l’obiettivo di gestire in modo più efficiente il complesso sistema di fatturazione e rendere più efficaci i relativi controlli fiscali, i cui risparmi possono così essere reinvestiti in altre istanze della spesa pubblica, e per favorire la dematerializzazione dei processi delle imprese e l’evoluzione verso il digitale. La fatturazione elettronica, infatti, consente l’azzeramento dei costi di stampa e di spedizione delle fatture, la riduzione del rischio di errore, la riduzione del rischio di emissione di documenti falsi e di duplicazione di documenti, l’automazione del processo di fatturazione e pagamento e una maggiore possibilità di controllo del fisco per contrastare il problema, molto presente in Italia, dell’evasione fiscale.
La fatturazione elettronica, oltre a tutti i dati presenti nella fatturazione cartacea, prevede anche l’inserimento nel documento del codice univoco oppure l’indirizzo PEC (posta elettronica certificata).
Come dicevamo, non tutti coloro che possiedono una partita IVA sono tenuti all’emissione della fattura elettronica: alcune categorie sono esentate dalla pratica della fatturazione elettronica (ma sono comunque tenute ad emettere regolarmente fattura cartacea con numerazione progressiva ogni volta che svolgono un’operazione, compiono un servizio o vendono una merce).
Nel dettaglio, i soggetti che non hanno l’obbligo di fare fattura elettronica sono:
Per tutte le altre categorie professionali in possesso di partita iva vige invece l’obbligo di fatturazione elettronica secondo le tempistiche e le modalità prestabilite, pena l’incorrere in sanzioni anche molto severe.
In particolare, sempre al fine di contrastare l’evasione fiscale, dal 2017 l’obbligo di fatturazione elettronica è stato esteso al settore del B2B; tale obbligo potrebbe essere ulteriormente esteso anche in caso di fatturazione tra privati e B2B.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha previsto dei nuovi codici Tipo Documento, che vanno da TD01 a TD27, per descrivere in modo più preciso e corretto le diverse operazioni e agevolare l’adeguata compilazione della fattura elettronica: ad esempio, TD01 indica la fattura ordinaria, TD02 l’anticipo su fattura o l’acconto, TD04 è la nota di credito, TD05 è la nota di debito, TD17 viene usato per il documento di integrazione per servizi da prestatori intra-Unione Europea o per l’autofattura per servizi da prestatori extra-Unione Europea, mentre TD24 viene usato per indicare la fattura differita.
Nonostante le leggi regolamentino in modo preciso il mondo delle partite iva e delle fatturazioni, è purtroppo molto facile incorrere in errori per quanto riguarda modalità e tempistiche di emissione della fattura – in particolare nel caso della fattura elettronica.
Per questo è consigliabile rivolgersi ad esperti in materia: affidati a Xolo per non avere pensieri e sbagliare nella spesso complessa gestione della fatturazione.
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